Rubrica: Attualità di Claudia Rinaldi. Nella civiltà contadina, lavorare la terra era una pratica quotidiana e le risorse economiche erano sempre limitate. La carne era un cibo presente prevalentemente sulle tavole dei ricchi e solo sporadicamente, come a Natale o Pasqua, sulle tavole dei contadini. Il brodo stesso veniva fatto più con le ossa che con i pezzi di carne. I legumi erano il grande sostituto delle proteine animali mancanti e tante ricette tradizionali contadine, in ogni regione italiana, ne sono la testimonianza, come la zuppa di pane raffermo, legumi e verdure (la “paparotta” salentina) o la pasta e fagioli all’emiliana. Con il passare del tempo, questi piccoli semi sono andati in disuso, diventando cibo preferenziale per diete vegetariane, diete di scelta e non di obbligo. Nel 2025, invece, la FAO ha scelto come tema proprio i legumi, per evidenziare il ruolo fondamentale che questi piccoli ingredienti svolgono nella promozione di diete sane e sostenibili. I legumi diventano così una soluzione ad alcune sfide alimentari odierne, povertà, biodiversità, sostenibilità di risorse. Il 10 Febbraio si celebra la giornata mondiale dei legumi istituita dalle Nazioni Unite per valorizzare le leguminose e chi le coltiva. Aggiungete almeno un legume a tavola, come in questa settimana stanno facendo tantissimi cuochi, pizzaioli e ristoranti, inserendo nel menù almeno un piatto a base di ceci, fagioli, lenticchie, cicerchie e altre varietà, magari privilegiando quelle locali.