Andēr a scrōch o scruchēr, significa andare a scrocco/ scroccare, chiedere in regalo qualcosa che non ci è stato offerto o farselo pagare da altri, vivere a spese altrui, elemosinare, spesso senza bisogno.

Sull’origine della locuzione sono state proposte alcune ipotesi: dall’arcaico ital. “crocco” (= uncino) di derivazione germanica, che dà l’idea di ghermire qualcosa, quasi per mezzo di un uncino.  Altri studiosi fanno derivare il modo di dire dall’antico vocabolo, “scurgo” (= briccone, furfante, gaglioffo), sempre di origine germanica.

Incû a vagh a bòvvr a scrōch da la Dinàuna (Bologna), oggi vado a bere a scrocco dalla Dinona

Lu là al m-ha bēle scruchē du cafè e ’na zèina, quello mi ha già scroccato due caffè e una cena.

(Da S. Prati G. Rinaldi, 101 modi di dire in Emilia-Romagna, Ed Pendragon, BO, 2019).

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