Tra gli animali che si odono in aprile, il cuculo è quello che più rappresenta tutto ciò che è legato al risveglio della primavera, essendo il protagonista del maggior numero di previsioni, proverbi e credenze. Secondo un’antica leggenda, questo volatile ritornava nelle nostre campagne ai primi di aprile per annunciare la bella stagione, da un paese lontano lontano chiamato Cucarìa. Qui una divinità gli aveva concesso il dono di predire il futuro. Diventava quindi una tradizione per tutti gli umani udirne il canto per interpretarne il significato. Di queste interpretazioni citiamo le più famose espresse per lo più in domande, la cui risposta si deduceva dal numero dei suoni emessi dal cuculo.
Cócch, cócch dal bel cantēr, cuànt an ho-ia da campēr ?, cuculo, cuculo dal bel cantare, quanti anni ho da campare? Cócch, cócch dal bel capēl, cuànt am dē-t préma ch’a-m méta l-anēl?, cuculo, cuculo dal bel cappello, quanto [tempo] mi dai prima che mi metta l’anello? [= prima che mi sposi ?]
Cuànd as sèint al cant dal cócch, a la matèina a gh-è bagnê e a la sîra a gh-è sótt, quando si sente il canto del cuculo, alla mattina c’è bagnato e a sera c’è secco: è primavera, poiché la rugiada compare ormai soltanto nelle ore notturne, permane fino al mattino e tutta la giornata resta asciutta fino a sera.

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