Rubrica: La ricetta contadina del mese a cura di SARA PRATI.

Le frappe, che prendono il nome dalla forma di nastro, costituiscono un dolce tipico del Carnevale, presenti, sotto forme diverse, in tantissime cucine regionali. Differenti sono anche i nomi con cui vengono chiamate: sfràpli nel bolognese; intrigòun nel Reggiano, spréll a Parma ecc. In altre zone si chiamano chiacchiere, bugie ecc. Si tratta di dolci semplici e poco costosi, spesso portati negli incontri fra donne quando, in compagnia, si chiacchierava su questo e su quello. I nomi usati per questo dolce ricordano come, una volta, veniva spesso considerato il mondo femminile.

La ricetta che riportiamo è quella più semplice, ma diffusissima, un tempo, nelle cucine di campagna. Non vi indichiamo per quante persone è la ricetta che segue, perché i dôlz i èin par la festa e par i gusòun, i dolci sono per la festa e per i golosi.

Sul tagliere fate la fontana con 500 gr di farina e nel cratere centrale mettete 100 gr di zucchero, 3 uova, due cucchiai da tavola di olio di oliva o di burro.

Impastate bene il tutto e con l’aiuto del matterello tirate un impasto molto sottile.

Tagliate la sfoglia ottenuta a strisce larghe 5 / 6 cm e piuttosto lunghe.

Intanto mettete in un tegamino alto lo strutto e riscaldatelo sul fuoco. Quando è giunto alla giusta temperatura, friggete le frappe una alla volta, arrotolando man mano la lunga striscia con l’aiuto di una forchetta.

Scolatele poi su carta da cucina per togliere l’unto in eccesso, stando attenti a non spezzarle.

Servitele cosparse di zucchero a velo. Sono ottime sia calde che fredde.

  

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