Rubrica: Attualità di CLAUDIA RINALDI.

Certamente il Covid19 con le norme sul distanziamento ha contribuito a mettere nel dimenticatoio un vecchio appuntamento estivo, tuttavia è da anni che stiamo assistendo alla fine di una tradizione che percorreva tutta Italia: il chiosco del cocomeraio. Dimenticate le vecchie lastre di ghiaccio sostituite dai moderni frigoriferi, le urla invitanti dei cocomerai per attirare l’attenzione dei passanti, i pochi chioschi oggi resistenti si sono profondamente innovati chiamandosi “Angoli dello Street fruit”. Peccato perdere un appuntamento serale così semplice per godersi un poco di frescura e una buona fetta di cocomero; e buona lo era davvero perché i veri cocomerai erano esperti nel selezionare le angurie più dolci. Negli ultimi anni, in tema cocomeri, abbiamo poi ottenuto con ibridazioni e selezioni, varietà senza semi, che spopolano sul mercato pur costando il doppio. Chissà se per il marketing e la scienza agronomica, i nostri bambini non conosceranno mai il gioco maleducato e spassoso che si faceva un tempo, di chi sputa più lontano quei piccoli semini neri… 

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