I metati (in dial. mtät/ mtat/ gradézz) erano appositi capanni in muratura di pietra locale a due piani divisi da un fitto graticcio su cui si mettevano le castagne, per farle essiccare. Venivano costruiti vicino ai borghi o più spesso nei boschi e servivano per più proprietari, a volte per interi villaggi. Al piano terra si faceva fuoco continuamente, senza fiamma, per circa quattro settimane, finché le castagne non si seccavano. A turno, i proprietari delle castagne portavano il necessario per il fuoco e sorvegliavano il metato, sia per evitare possibili incendi che eventuali furti. Una volta tolte le castagne, ormai secche, il metato veniva completamente ripulito per l’anno successivo e una festa, con dolci e vino e, a volte, una ballata, concludevano il tutto. Ancora oggi, vicino ai borghi o nei boschi è possibile vederne alcuni ormai in rovina e altri ben ristrutturati.

(Da S. Prati – G. Rinaldi, Il Ciclo dei mesi nella Civiltà contadina. Ed. Pendragon, Bologna, 2016)

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