Una delle più antiche e belle tradizioni natalizie è rappresentata dal ceppo o ciocco di Natale, che risale almeno al XII sec. e che fino a qualche decennio fa era ancora molto diffuso nelle nostre campagne. La Vigilia di Natale il capofamiglia (al rezdôr) metteva nel camino un grosso tronco di albero e dopo aver recitato il rosario lo accendeva. Il ciocco doveva bruciare fino all’Epifania e i suoi resti venivano conservati con cura, in quanto considerati magici: si credeva che avrebbero favorito i raccolti, la salute e la fertilità delle donne e degli animali. Una curiosa cerimonia si svolgeva poi mentre il ciocco bruciava: lo si interrogava. Gli si chiedeva, ad esempio, quanti vitelli sarebbero nati l’anno venturo e contemporaneamente lo si batteva con le molle del camino: più scintille si sprigionavano, più vitelli sarebbero nati. Naturalmente le domande rivolte al ciocco erano tante e di tutti i tipi.