Rubrica: Attualità di Claudia Rinaldi. Nel programma di tutela dell’ambiente a cui ha deciso di aderire la UE, nasce una proposta per la riduzione degli imballaggi monouso: abolire tubetti, bustine di zucchero, scatole e scatoline che contengono olio, aceto, salse, tipicamente utilizzati nel settore HORECA (HOtellerie-REstaurant-CAfé) a meno che tali imballaggi siano forniti insieme ad alimenti pronti al consumo. Le bustine di zucchero saranno solo un ricordo dell’era “usa e getta”.
A parte la disperazione degli appassionati di glicofilia, collezionisti di bustine di zucchero, la sparizione delle bustine di zucchero ha già creato parere decisamente negativo da parte della Coldiretti che ritiene pericolosi prodotti allo stato sfuso di cui si perde la tracciabilità e il livello di controllo, oltre che tale manovra non premia le aziende che già da tempo hanno investito in un packaging con materiali tecnologicamente sostenibili e riciclabili. Insomma, le bustine da zucchero non cessano di mietere polemiche sin dalla loro nascita in quanto fu depredata l’idea al loro vero inventore che non era riuscito a farne un brevetto, il newyorkese Eisenstadt classe 1906. Alcuni fanno risalire l’invenzione della bustina di zucchero al 1862 a Philadelphia, altri ritengono sia una sfiziosa invenzione dei raffinati caffè parigini con la nascita della “sucre-pochet” nel 1908. Nel corso degli anni, anche noi in Italia abbiamo assistito a denunce e polemiche per le scritte o sessiste o sovraniste riportate sulle bustine di zucchero ed ora abbiamo questi aspri dissensi per la loro abolizione. Alla fine la vecchia zuccheriera della nonna prenderà il sopravvento nei bar e bistrot senza essere da tutti benvenuta.

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