Articolo di Claudia Rinaldi.

Grande allarme per le esportazioni italiane di lavanda e rosmarino in Inghilterra dove un provvedimento, nonostante gli accordi già siglati con l’Unione Europea, fissa disposizioni fitosanitarie molto restrittive e anche in possibile contrasto con le normative internazionali. Il provvedimento, approvato a metà febbraio ed entrato in vigore in questi giorni di Marzo 2021, colpisce pesantemente le esportazioni italiane visto che il Regno Unito è il quinto mercato di sbocco del comparto florovivaista, con quasi il 5% di export in valore. La giustificazione inglese sull’irrigidimento dei protocolli di esportazione florovivaista dall’Italia è di evitare il rischio di introduzione della Xylella ancora presente nei nostri uliveti. Confagricoltura ha richiamato l’attenzione dei Ministeri delle Politiche Agricole e degli Affari Esteri, che hanno dato rapidamente riscontro, concordando sulle perplessità espresse e garantendo una presa di posizione a livello comunitario. Per Confagricoltura si tratta di provvedimenti adottati in modo unilaterale, senza un rischio fondato su basi scientifiche, né di un sufficiente termine di adeguamento per le imprese ai nuovi requisiti. Sarebbe un inaccettabile e ingiustificato svantaggio competitivo a danno dei nostri operatori. La Commissione europea dovrà prendere una decisione in merito, anche se ha già lamentato alle autorità britanniche un vivo disappunto per l’adozione delle succitate misure, in quanto non risultano giustificate sul piano tecnico-scientifico, né in linea con gli accordi presi. E intanto lavanda e rosmarino restano nel mirino.

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