Luglio, in genere, è sempre stato considerato il mese più caldo dell’anno, e un proverbio molto diffuso nelle campagne affermava: In lói la tēra la bói, in luglio la terra bolle. Nonostante la calura, i contadini dovevano ultimare la mietitura del grano e procedere alla trebbiatura, per fare uscire i chicchi del cereale dalle spighe.
Anticamente la trebbiatura avveniva a mano, con l’uso della zêrcia (correggiato), un bastone snodato in due parti, tenute insieme da una cinghia di cuoio. Si battevano con forza le spighe su una specie di tappeto elastico, formato da uno strato di sterco bovino, bagnato con l’acqua, per non fare volare via i chicchi, durante l’operazione.
Si trattava di un lavoro molto faticoso e solo tanti anni dopo, con l’invenzione della macchina a vapore, usata per battere, si alleggerì moltissimo la fatica dei contadini.

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