Il mese di marzo porta l’inizio della primavera, pur mantenendo un andamento climatico ancora molto instabile. Il 21 del mese, le ore di buio e quelle di luce si equivalgono, per la presenza dell’equinozio primaverile. In quei giorni i rospi escono dal letargo e cantano, infatti un detto contadino faceva sapere che cuànd a canta al bōt al dè l-ê lóngh damànt la nōt, quando canta il rospo, il dì è lungo come la notte. Il 19 marzo, giorno dedicato a San Giuseppe, terminavano le veglie nelle stalle e da quella data in poi, di solito, finiva anche il grande freddo invernale. Riprendevano i grandi lavori agricoli all’aperto, come le zappature in preparazione dei terreni, le potature e gli innesti nei vigneti e le semine negli orti. A fine mese, negli anni con inverni più miti, in molte zone, dopo arature e concimazioni, avveniva persino la semina della canapa.

 

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