Il mese di marzo indica da sempre la fine dell’inverno e l’inizio di una nuova stagione, la primavera. Marzo però segna soprattutto la rinascita della natura e la ripresa dei lavori agricoli, ecco perché molte grandi civiltà agrarie facevano iniziare l’anno proprio in questo mese. Una volta nelle campagne si accendevano tanti falò propiziatori per intensificare la luce ed il calore del sole e allontanare definitivamente il buio ed il freddo dell’inverno. Questa tradizione, ancora oggi viva nelle campagne della Romagna, chiamata fer lómm a mèrz, era rivolta al benessere degli uomini e degli animali e al raggiungimento di un ricco raccolto.
Marzo era famoso per i cambiamenti climatici improvvisi e in molti anni cadeva l’ultima neve. C’era però sempre un desiderio di rinnovamento: si indossavano abiti più leggeri, si cominciava a pensare all’arrivo della Pasqua, si riprendeva a lavorare all’aperto in gruppo, per potare, vangare e zappare. La vita sembrava avere un nuovo inizio.