Con l’arrivo del mese di dicembre, iniziava la stagione meno amata dai contadini: l’inverno.

Rispetto ai mesi precedenti, si faticava meno, perché la terra riposava ormai sotto la neve, spesso molto abbondante, facendo anche sperare in un ottimo raccolto del grano, come sosteneva il detto sáta la nêva al pan, sotto la neve il pane.

L’inverno però spaventava tutti causa il freddo che lo accompagnava e si temeva, soprattutto, per i vecchi, i più deboli della famiglia. Si diceva, infatti: «L-invêren l-ê al boia di vēc’, l’inverno è il boia dei vecchi».

Per fortuna l’arrivo del Natale, la festa più attesa e amata dell’anno, avrebbe allontanato almeno per qualche giorno quei tristi pensieri. In tutte le famiglie uomini, donne e bambini si preparavano in anticipo, per far sì che quel giorno venisse trascorso nel migliore dei modi. Si costruiva il presepe, si preparava un buon pranzo, anche con abbondanza di carne, che su molte tavole compariva solo in quell’occasione. Dopo il pranzo si festeggiava in famiglia, giocando a tombola e a carte, e si era in gran numero, perché venivano in visita i parenti, compresi quelli che spesso, per lavoro, vivevano lontano.

Consenso ai cookie con Real Cookie Banner