Il mese di febbraio, il più corto dell’anno, era anche portatore di neve e di freddo. Subito all’inizio del mese, il 2 febbraio, si celebrava la festa della Candelora, che ricordava la presentazione di Gesù al tempio; in questo giorno avveniva la benedizione delle candele, che poi i fedeli portavano nelle loro case, per scongiurare temporali, malattie ecc. Un proverbio riguardante questa giornata diceva: Par la Zeriôla o ch’a nêva o ch’a piôva o ch’a tira la zigaiôla, per la Candelora o nevica o piove o soffia la tramontana. A conferma della possibilità che nevicasse o che la neve ricoprisse il terreno, c’era un adagio del 3 febbraio, giorno dedicato a San Biagio, uno dei santi della neve, che diceva: A San Biēṡ la nêva l’a-gh piēṡ, a San Biagio la neve piace. Nonostante il maltempo però, a febbraio, l’arrivo del Carnevale rallegrava gli animi soprattutto dei bambini, che facevano festa mascherandosi, giocando e mangiando frittelle, frappe e altri dolci fritti nello strutto di maiale.

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