Nel mondo contadino di una volta veniva attribuito un grandissimo valore alla catena del camino, che era vista come un simbolo della famiglia.
Quando i contadini cambiavano abitazione e dovevano fare trasloco, la catena del camino era l’ultima cosa che la rezdôra toglieva dall’abitazione lasciata e la prima che si metteva nella nuova, come simbolo della continuità della vita famigliare. Gli anelli della catena, restando fortemente connessi, rappresentavano la forza dell’unità famigliare, che solo così poteva affrontare i problemi e le avversità della vita.
In caso di violenti temporali e grandinate, assieme alla catena, in molte zone, si usava esporre su di una paletta del focolare anche l’olivo benedetto per Pasqua e i resti dei carboni rimasti dalla combustione del ceppo natalizio, che erano stati conservati con cura.
Era usanza disporre il tutto nel cortile davanti alla porta di casa, così, con un insieme di simbolismo (forza e amore della famiglia unita) e religiosità, si cercava di scacciare il Male.

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