In Marzo, come si tagliavano le prime erbe, così le madri all’inizio del mese tagliavano ai loro figli i capelli, perché credevano che sarebbero cresciuti più forti e più belli di prima. Anche gli uomini, per lo stesso motivo, si tagliavano i capelli e si radevano la barba, convinti che, grazie a questa operazione in quei giorni, avrebbero, inoltre, evitato le emicranie per tutto l’anno. Questa usanza richiama, con ogni probabilità, antichi riti arborei, come il taglio di alberi e fronde, durante cerimonie equinoziali di epoca romana, ma di ancor più antica origine, per propiziare, dopo l’inverno, l’arrivo della primavera e aumentare la fecondità della Madre terra. Si credeva quindi che, come la terra, anche il corpo umano, specchio del mondo naturale, col taglio dei capelli, avrebbe potuto godere di un nuovo flusso vitale con tanti benefici, tra cui tenere lontano il mal di testa.

(da S. Prati – G. Rinaldi, Il ciclo dei  mesi nella Civiltà contadina. Ed. Pendragon, 2016).

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