Il sarto, una volta, lavorava quasi completamente a mano, con l’aiuto di pochi e semplici strumenti: vari tipi di ago e di filo, squadra, riga, metro da sarto, spilli, vari tipi di forbici, il ditale senza punta, la macchina da cucire, che funzionava a manovella o a pedale, il gesso ecc.

Una volta, i clienti abituali erano le persone agiate o benestanti, mentre i più poveri andavano dal sarto solo alcune volte all’anno, soprattutto durante il periodo natalizio o in certe occasioni speciali (ad es. matrimoni).

Il mestiere del sarto, pur essendo abbastanza pagato, richiedeva impegno, attenzione e creatività, oltre ad un notevole tirocinio per imparare bene il mestiere, soprattutto il taglio. I giovani apprendisti, dopo essere stati per anni presso sarti, a volte, se avevano le possibilità, andavano a perfezionarsi ulteriormente presso scuole specializzate in città.

Il sarto lavorava anche dieci ore al giorno e, per fare un vestito (calzoni e giacca) impiegava circa trentacinque o quaranta ore. Il lavoro richiedeva tanta applicazione, ma a volte arrecava anche soddisfazione, specialmente quando il vestito era così ben fatto da riuscire persino a nascondere piccoli difetti fisici di qualche cliente.

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