G. Rinaldi, Al baruzēr, penna acquerellata, su carta

Un mestiere oggi ormai scomparso è quello del barrocciaio, che trasportava sabbia e ghiaia dai fiumi per i cantieri edili, i maceri ecc. oppure carichi di legname o di merci di ogni tipo e persino mobili e masserizie varie durante i traslochi. Oggi tutte queste funzioni vengono svolte con mezzi a motore, soprattutto camion di varie dimensioni. Il barrocciaio vestiva in modo caratteristico durante le diverse stagioni ma aveva sempre un cappello sulla testa, un fazzoletto rosso al collo, una frusta e un grande ombrello verde per ripararsi dal sole e dalla pioggia. Spesso, distrutto dalla stanchezza, sonnecchiava mentre teneva le redini in mano, perché era sicuro che il cavallo, conoscendo bene la strada da percorrere, l’avrebbe sempre condotto a destinazione. Durante la giornata i barrocciai facevano sosta all’osteria, per mangiare qualcosa alla buona, ma soprattutto per bere un bicchiere di vino. A sera, per molti barrocciai, i bicchieri di vino bevuti diventavano numerosi e toccava sempre al cavallo il compito di riportare a casa il padrone ubriaco.

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