da folclorecontadino | Lug 13, 2023 | Corso
Têża tigēla tagg. Anche in luglio proseguiva la falciatura dell’erba per procurare il foraggio agli animali della stalla e si metteva il fieno nella têża (fienile), per evitare che si inzuppasse durante un qualche violento e improvviso temporale estivo. Têża...
da folclorecontadino | Lug 11, 2023 | Corso
“Chi vôlta la manēla, al vôlta la canēla”, chi gira il manipolo (manciata di spighe), detto anche mannello/a, del grano, ruota il mattarello, cioè colui che miete potrà fare pane e pasta, ossia mangiare. Per estensione “Chi lavora, mangia”. “Vultēr la manēla” fa...
da folclorecontadino | Gen 1, 2023 | Corso
Dēr al tabàch dal mòro, dare il tabacco del moro: significa picchiare, darle di santa ragione, battere. L’espressione è presente in molti dialetti settentrionali. “Tabacco del moro” era chiamato un tipo di tabacco, particolarmente forte e robusto, contenuto in una...
da folclorecontadino | Gen 1, 2023 | Corso
Êser in màn al puiàn, essere in mano alle poiane: l’espressione significa trovarsi abbandonato a sé stesso/ – alla propria sorte. La poiana è un tipico rapace delle nostre zone che si ciba di piccole prede o carogne. I nostri nonni avevano alcuni modi di dire...
da folclorecontadino | Dic 1, 2022 | Corso
Avēr la s-ciarlanzàna/ êsr in s-ciarlanzàna, avere maglie rade, logore; presentare chiazze o lesioni in un tessuto; mostrare un diradamento. Il termine deriva da s-ciarēla, (radezza, diradamento, sfoltimento), a sua volta dal verbo s-ciarîr, schiarire, diradare,...
da folclorecontadino | Dic 1, 2022 | Corso
Avēr la s-ciarlanzàna/ êsr in s-ciarlanzàna, avere maglie rade, logore; presentare chiazze o lesioni in un tessuto; mostrare un diradamento. Il termine deriva da s-ciarēla, (radezza, diradamento, sfoltimento), a sua volta dal verbo s-ciarîr, schiarire, diradare,...
da folclorecontadino | Nov 1, 2022 | Corso
Pighêr i tvaiô, piegare i tovaglioli: morire; andarsene. Nel gergale: raccogliere le proprie cose. Dal libro: “101 Modi di dire in Emilia-Romagna” Ed. Pendragon, autori: proff. Sara Prati e Giorgio Rinaldi Si tratta di un eufemismo un po’ amaro legato a...
da folclorecontadino | Ott 9, 2022 | Corso
Prendere in castagna, cioè cogliere qualcuno in errore, deriva dall’antica locuzione italiana cogliere in “marrone”. Il termine “marrone” nel latino medioevale significava errore e derivava forse dall’antico germanico. Col passare...
da folclorecontadino | Ago 1, 2022 | Corso
Avêr dal ṡbózz (avere dello sbuzzo): avere talento, inventiva, creatività e fantasia. Ṡbózz è il maschile gergale di “buzza/buzzo”, nome di origine longobarda (VI-VIII sec.), nel senso di bugna/gonfiore/ protuberanza/ bernoccolo, pertanto corrisponde all’ital....
da folclorecontadino | Giu 3, 2022 | Corso
Caschēr a faṡôl significa “andare a genio”, “capitare/ arrivare/ esserci al momento opportuno” e simili. L’origine dell’espressione è molto incerta, pertanto sono state avanzate alcune ipotesi. Ma tra esse, forse la più attendibile, fa derivare il modo di dire dal...
da folclorecontadino | Mag 1, 2022 | Corso
Indica l’azione di accompagnare una ragazza da parte del corteggiatore affiancandola. Si tratta di un’arguta espressione, di origine bolognese, che paragona alle due ruote di un carretto in movimento il procedere dei due giovani affiancati. Di solito questa procedura...
da folclorecontadino | Mar 1, 2022 | Corso
Magnêr la fóia, mangiare la foglia, significa accorgersi di un inganno, di una menzogna ed evitarli, essere già svezzato. L’espressione deriva dal mondo contadino e si riferisce alle diverse fasi della crescita di un animale erbivoro. Questi animali, in particolare i...