ARTICOLI E SERVIZI DI QUESTO MESE

Mese di marzo: la zappatura

Mese di marzo: la zappatura

La zappatura si effettua per lavorare il terreno, in vista della semina, per sarchiare, rincalzare, ricoprire, drenare e rendere più soffice e permeabile il terreno, anche per questo si diceva “In du’ a-n gh-è àcua agh vôl la zapa, dove non c’è acqua occorre la zappa”. La zappa era utile per quasi tutto l’arco dell’anno, escluso il periodo, in cui per la siccità, il terreno era durissimo, infatti per ricordare quando non si doveva zappare esistevano anche i due seguenti proverbi: Par al Pardòun métt la zapa ind un cantòun, per il Perdono (2 agosto) riponi la zappa in un angolo, cioè non usarla in questo periodo; Chi pôda ed maż e zapa d-agást a-n gói né pan né mást,  chi pota in maggio e zappa in agosto non raccoglie né pane né mosto: lavora inutilmente.

Ricetta contadina

Lasagne verdi al forno

Lasagne verdi al forno

Rubrica: La ricetta contadina del mese a cura di SARA PRATI. (per quattro persone) Impastate 400 gr di farina, 3 uova e 200 gr di spinaci lessati ben strizzati e tritati. Fate una sfoglia non troppo sottile, che taglierete in tanti quadrati, lasagne, di circa 18 cm di...

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Attualità

Cavallette e grilli salteranno…in tavola!

Cavallette e grilli salteranno…in tavola!

Rubrica: Attualità di Claudia Rinaldi. Gli ultimi due via libera dell’Unione europea alla commercializzazione nei Paesi membri dei cosiddetti novel food, arrivati il 24 e il 26 gennaio riguardano grilli e larve della farina.  Nel 2021...

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Cosa Facciamo

Parole e musica: le tradizioni contadine di Settembre

Parole e musica: le tradizioni contadine di Settembre

Spettacolo di parole e musica presso il Teatro De André di Casalgrande (RE). Le tradizioni contadine del nostro territorio nel mese di Settembre raccontate dal Prof. Giorgio Rinaldi, volto noto del Mo Pensa Te di TRC con accompagnamento musicale di Emanuele Reverberi....

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Poesia

Filastrocca del potatore di vite

Filastrocca del potatore di vite

Una simpatica filastrocca invitava a potare molto, ma con intelligenza: Tó la fōrbṡa, pudadôr, / stà atèinti e tàia tant./ Fam puvráta e a-t farò sgnôr./ Al vèin nôv pr-al dè di Sant,/ a-t darò in abundànza,/ par impîret bèin la panza. Prendi la forbice, potatore,/...

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Antichi mestieri

Un antico mestiere: il bovaro della stalla.

Un antico mestiere: il bovaro della stalla.

Importantissima, nella Cultura contadina, è stata la stalla. Questo ambiente ospitava gli animali indispensabili ai  lavori più pesanti della campagna, era fonte di alimenti, di concimi ecc., quindi indice di benessere, come testimoniato dal detto: “dalla greppia...

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Proverbi contadini

Proverbio di Marzo

Proverbio di Marzo

Ormai la stagione invernale si appresta a calare il sipario, così un proverbio della civiltà contadina annuncia l’evento, ma invita alla prudenza con le seguenti parole: Mērz al lébra al sôl da la parṡunía, mo l-ê méi avêr l’umbrēla par la via, marzo libera il sole...

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Tradizioni contadine

Tradizioni contadine di Marzo

Tradizioni contadine di Marzo

La tradizione del taglio dei capelli In Marzo, come si tagliavano le prime erbe, così le madri all’inizio del mese tagliavano ai loro figli i capelli, perché credevano che sarebbero cresciuti più forti e più belli di prima. Anche gli uomini, per lo stesso motivo, si...

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Dēr al tabàch dal mòro (dare il tabacco del moro)

Dēr al tabàch dal mòro, dare il tabacco del moro: significa picchiare, darle di santa ragione, battere. L’espressione è presente in molti dialetti settentrionali. “Tabacco del moro” era chiamato un tipo di tabacco, particolarmente forte e robusto, contenuto in una...

Êser in màn al puiàn

Êser in màn al puiàn, essere in mano alle poiane: l’espressione significa trovarsi abbandonato a sé stesso/ - alla propria sorte. La poiana è un tipico rapace delle nostre zone che si ciba di piccole prede o carogne. I nostri nonni avevano alcuni modi di dire legati a...

Avēr la s-ciarlanzàna

Avēr la s-ciarlanzàna/ êsr in s-ciarlanzàna, avere maglie rade, logore; presentare chiazze o lesioni in un tessuto; mostrare un diradamento. Il termine deriva da s-ciarēla, (radezza, diradamento, sfoltimento), a sua volta dal verbo s-ciarîr, schiarire, diradare,...

Avēr la s-ciarlanzàna/ êsr in s-ciarlanzàna

Avēr la s-ciarlanzàna/ êsr in s-ciarlanzàna, avere maglie rade, logore; presentare chiazze o lesioni in un tessuto; mostrare un diradamento. Il termine deriva da s-ciarēla, (radezza, diradamento, sfoltimento), a sua volta dal verbo s-ciarîr, schiarire, diradare,...

Pighêr i tvaiô (Piegare i tovaglioli)

Pighêr i tvaiô, piegare i tovaglioli: morire; andarsene. Nel gergale: raccogliere le proprie cose. Dal libro: "101 Modi di dire in Emilia-Romagna" Ed. Pendragon, autori: proff. Sara Prati e Giorgio Rinaldi Si tratta di un eufemismo un po’ amaro legato a un’immagine...

Ciapēr in castagna (Prendere in castagna)

Prendere in castagna, cioè cogliere qualcuno in errore, deriva dall'antica locuzione italiana cogliere in "marrone". Il termine "marrone" nel latino medioevale significava errore e derivava forse dall'antico germanico. Col passare del tempo si è confuso il "marrone...

Avêr dal ṡbózz (avere dello sbuzzo)

 Avêr dal ṡbózz (avere dello sbuzzo): avere talento, inventiva, creatività e fantasia. Ṡbózz è il maschile gergale di “buzza/buzzo”, nome di origine longobarda (VI-VIII sec.), nel senso di bugna/gonfiore/ protuberanza/ bernoccolo, pertanto corrisponde all’ital....

Caschēr a faṡôl (cadere a fagiolo)

Caschēr a faṡôl significa “andare a genio”, “capitare/ arrivare/ esserci al momento opportuno” e simili. L’origine dell’espressione è molto incerta, pertanto sono state avanzate alcune ipotesi. Ma tra esse, forse la più attendibile, fa derivare il modo di dire dal...

Fēr al cariôl, fare il carriolo: accompagnare una ragazza.

Indica l’azione di accompagnare una ragazza da parte del corteggiatore affiancandola. Si tratta di un’arguta espressione, di origine bolognese, che paragona alle due ruote di un carretto in movimento il procedere dei due giovani affiancati. Di solito questa procedura...

Magnêr la fóia (Mangiare la foglia)

Magnêr la fóia, mangiare la foglia, significa accorgersi di un inganno, di una menzogna ed evitarli, essere già svezzato. L’espressione deriva dal mondo contadino e si riferisce alle diverse fasi della crescita di un animale erbivoro. Questi animali, in particolare i...

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Novità in libreria

Indovinelli dei nostri nonni

Rebus dialettale

Risolvendo questo rebus dialettale troverete il mio nome. Chi sono e a cosa servo?

Vai alla soluzione…

 

 

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