Libri

Favole di Fedro in dialetto modenese e relativi proverbi

Favole di Fedro in dialetto modenese e relativi proverbi. Giorgio Rinaldi e Sara Prati. Ed. TGBook, Dicembre 2023

Potrebbe sembrare strano tradurre le favole di Fedro in dialetto modenese. Sicuramente si tratta di un’opera ardita e originale. Questi brevissimi racconti dalla morale spicciola sono attuali anche ai giorni nostri e gli animali protagonisti riproducono gli atteggiamenti umani che non cambiano attraverso i secoli. Diventerà allora facile capire perché il dialetto possa essere la migliore lingua per rappresentare la saggezza popolare, così come la favola, con la sua immediatezza, è il genere che meglio riesce a rappresentare la spontanea vitalità di ogni popolo. Infine, il legame tra Modena e le favole di Fedro è antico di secoli, basti pensare che alcune sue favole sono scolpite proprio sul Duomo di Modena, sito culturale dal 1997 del Patrimonio Unesco. Unica nel suo genere è la ricerca degli autori sui proverbi e modi di dire in italiano e dialetto modenese, ancora oggi di uso comune, collegati a molte favole. Sono quindi tre i filoni conduttori che hanno originato e si intrecciano continuamente in questa opera singolare: attualità, modenesità e ricerca linguistica dialettale.

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101 Modi di dire in Emilia-Romagna

Giorgio Rinaldi e Sara Prati. Ed. Pendragon, 2019

Quante volte nel quotidiano utilizziamo modi di dire come “scoprire gli altarini”, “cadere dal pero”, “prendere una cantonata”, “far su baracca e burattini”, “è tutto un ambaradan”, “tirare un bidone” eccetera, senza conoscerne l’origine?

È proprio al fine di soddisfare tale curiosità che Sara Prati e Giorgio Rinaldi hanno intrapreso questa curiosa e divertente ricerca volta a fornire informazioni su significati, origini ed eventuali trasformazioni di 101 modi di dire emiliano-romagnoli e italiani, entrati ormai da tempo nel linguaggio di tutti i giorni.

La lettura di queste pagine riconduce alla vita dei nostri predecessori, svelandoci concezioni e pensieri sull’esistenza dell’uomo che, sebbene strettamente legati all’ambiente e al tempo in cui sono nati, si possono considerare universali.

Leggere e scrivere in dialetto modenese

Giorgio Rinaldi
Leggere e scrivere in dialetto modenese
Ed. Il Fiorino, Modena, marzo 2017, pp.304.

Molte persone sanno ancora parlare dialetto modenese, sempre meno sanno leggerlo e poche sanno scriverlo, dovendo districarsi tra accenti e grammatica. È finalmente uscita la tanto attesa novità editoriale, un libro destinato a rimanere nella storia modenese, frutto di oltre quarant’anni di studio del Prof. Giorgio Rinaldi: “Leggere e scrivere in dialetto modenese”, Edizioni Il Fiorino. È la prima grammatica, rivolta sia a dialettofoni che a persone che iniziano ad avvicinarsi a questa lingua, che dà indicazioni sul modo più semplice di scrivere e leggere il dialetto modenese, partendo da un’analisi approfondita della fonetica, della morfologia e della sintassi. È la prima grammatica che considera il dialetto modenese come lingua autonoma dall’italiano e ne sottolinea, spiegandole, le differenze. Per la prima volta si prendono in considerazione le varianti dei diversi dialetti della provincia modenese, rendendo con pochi accenti le varie pronunce. Il Prof. Giorgio Rinaldi, si laurea in Lettere nel 1969 a Bologna e approfondisce, in un corso di perfezionamento post laurea, la filologia romanza e l’etimologia. Studia il dialetto modenese da oltre quarant’anni consultandosi continuamente con stimati esperti del settore ed è da 11 anni l’esperto dialettale della fortunata trasmissione televisiva Mo Pensa Te di TRC, condotta da Barbi Andrea. È consulente dialettale modenese per molte associazioni, cura le rubriche di etimologia per il mensile online www.folclorecontadino.it ed è docente di dialetto modenese presso Università Popolari del modenese. Distribuito nelle migliori librerie di Modena e Provincia.

In cucina non si butta niente – Ricette insolite di ieri e di oggi per non sprecare cibo e denaro

Sara Prati – Claudia Rinaldi
Ediz. CDL, di G. Borgatti, Finale E. (MO).

É un libro gustoso e utile per riscoprire ricette dimenticate, sia con avanzi lasciati nelle nostre dispense o frigoriferi (cibo in scadenza, pane raffermo, riso, polenta, albumi, latticini, salumi, frutta troppo matura, vino e birra) sia con parti di cibo che i nostri nonni non consideravano scarti da gettare in pattumiera, bensì utili ingredienti (gambi, foglie, bucce, semi, scorze, baccelli, croste, pezzi meno nobili di carni e pesci, noccioli della frutta, fondi di caffè, fino ai moderni “scarti” della centrifuga, frutta esotica e bustine da tè usate). Le due autrici, madre e figlia, con il loro unico ed inconfondibile stile, confrontano il mondo della civiltà contadina con il mondo odierno sulla tematica attuale dello spreco di cibo, addirittura su ogni singolo alimento trattato. Si supera così l’idea di un prontuario di ricette degli avanzi e degli scarti, per arrivare al recupero di una vecchia impostazione di vita, che vuole ridare valore etico al cibo, fonte di piacere per molti, ma ancora troppo scarso per tanti. Piccoli stratagemmi e abbinamenti impensati tipici della vera cucina povera, quella dei contadini, dove si assiste al felice connubio dell’arte culinaria che si mescola all’arte dell’arrangiarsi. Per necessità economica e per virtù sostenibile anche noi oggi dovremmo recuperare tali soluzioni creative in cucina, passando dallo spreco sfrenato e dalle inutili scorte al benessere sostenibile. Questo per vivere meglio tutti i giorni e anche nei giorni di festa dove non si fanno le rinunce della quotidianità e dove inesorabilmente si registrano i picchi di spreco di cibo e di denaro.

Quando non eravamo spreconi – Piccoli consigli dal mondo di ieri per grandi risparmi di oggi.

Sara Prati – Claudia Rinaldi
Ediz. CDL, di G. Borgatti, Finale E. (MO).

E’ appena uscita una grande novità editoriale nel panorama modenese, che tratta in maniera originalissima le buone pratiche (non solo italiane) per ridurre le spese nel bilancio familiare e combattere i tre maggiori sprechi nelle nostre case (acqua, energia e cibo), tematiche talmente attuali che saranno trattate in occasione di Expo 2015. “Quando non eravamo spreconi”, Edizioni CDL, pubblicazione scritta a quattro mani, ha ancora più fascino, se si pensa che le due autrici (Sara Prati e Claudia Rinaldi) sono madre e figlia, due generazioni a confronto per uno sviluppo univoco e positivo. Dalla curiosa prospettiva delle autrici è nata una ricerca storica su come vivevano i nostri nonni, quando c’era più miseria ma meno spreco, su com’è cambiata la nostra vita grazie a certe invenzioni domestiche fino ad arrivare alle contraddizioni del nostro benessere. Oggi sono di moda i termini risparmio, riciclo, baratto, recupero, cucina degli avanzi: altro non sono che comportamenti che affondano le radici nella nostra cultura, e invece pensiamo siano mode glamour importate dall’estero (green, eco friendly, swap party, doggy bag, food to share, low cost) oppure atteggiamenti imposti dalla crisi.
Le due autrici non vogliono riproporre in maniera nostalgica un passato ormai superato, ma vogliono “riciclare” i buoni esempi di quando non eravamo così spreconi.
Sono poi stati aggiunti consigli e rimedi che non potevano essere di una volta, perché riguardanti elettrodomestici o problematiche di spreco che una volta non esistevano, ma che completano un’umile vademecum su come sia possibile contemporaneamente risparmiare, evitare sprechi, tutelare l’ambiente…e continuare ad essere moderni. Ogni tematica è stata trattata con un occhio attento e aggiornato sulle ultime novità, anche normative, come la disciplina delle nuove etichette alimentari o la progettazione ecocompatibile degli aspirapolvere.
Quindi, non è solo un testo di consigli e rimedi per pulire in modo ecologico e risparmiare sulle bollette, ma un originale confronto tra la vita di oggi e quella di “quando non eravamo spreconi”, arricchito di curiosità, nuove tendenze (come gli orti e l’apicoltura urbani, i consumi condivisi, le energie rinnovabili, le soluzioni creative antispreco ecc) e tanti spunti di riflessione per arrivare a una vita più sostenibile.
Questi anni di crisi ci impongono un risparmio economico, che viviamo come una privazione, un qualcosa da subire, quasi una punizione che speriamo passi presto. Questo libro vuole suggerire di viverlo in maniera più creativa, come un risparmio voluto, desiderato, poiché cerca di tutelare risorse esauribili e non sufficienti per tutti, poiché ci fa vivere in un ambiente meno intossicato, poiché ci permette di condividere maggiormente i consumi, poiché stimola l’ingegno a ricercare il progresso in parallelo con la difesa e il rispetto della natura e poiché ci permette di rafforzare i legami di comunità.

I Racconti della notte di San Giovanni

Autori vari, Damster Edizioni.

Tra i racconti contenuti, “La notte più misteriosa della mia vita” di Claudia Rinaldi. Se c’è una notte magica è proprio quella del 24 giugno, solstizio d’estate. La guazza benefica, i falò, le streghe che ballano attorno agli alberi di noce, i piedi scalzi sull’erba bagnata, vergini che raccolgono con un falcetto di ceramica i frutti immaturi… E non poteva che nascere questa notte il più magico e affascinante tra i liquori: Il Nocino. Claudia Rinaldi col suo racconto di una magica notte ambientata nella civiltà contadina si è classificata tra gli scrittori vincitori del concorso edito da Damster Edizioni.

Racconti in forma

Autori vari, Libro scritto da 19 autori, vincitori del concorso letterario Degustibus, edito da Damster Edizioni.
Tra i racconti contenuti, Il Casello Magico di Claudia Rinaldi, è pertinente con la civiltà contadina.

Claudia Rinaldi si è classificata tra i venti finalisti del concorso letterario Degustibus 2009, promosso dalla casa editrice Damster Edizioni.
Il testo di autori vari, intitolato Racconti in Forma, appena presentato alla Fiera Campionaria di Modena 2010, vede a pag. 125 il racconto “Il Casello magico”. Un prodotto della nostra tradizione gastronomica come il Parmigiano Reggiano diventa un elemento narrativo da cui trarre spunto per ideare una storia d’amore, ambientata nel dopoguerra in un paesino del Frignano, che realmente esiste.
Si lascia al lettore la capacità e la fantasia di individuare la collocazione esatta del luogo, e per la precisione di un casello magico, che ancora oggi ha il potere di rinvigorire o far trovare il vero amore.

Il ciclo dei mesi nella civiltà contadina

Sara Prati – Giorgio Rinaldi
Il ciclo dei mesi nella civiltà contadina
Ediz. Pendragon

Organizzato come un lunario, il volume descrive mese per mese le attività legate al mondo contadino in Emilia-Romagna: tradizioni, cultura e sapori di un tempo che rinnova le sue stagioni ancora adesso. Ritroveremo nel volume anche consuetudini e riti ormai dimenticati, legati ai cicli della natura, alla religione, alla superstizione, così come filastrocche, fiabe antiche e abitudini alimentari e domestiche che possono insegnarci qualcosa ancora oggi. Usanze, riti, leggende, feste, piatti tipici e persino pratiche magiche: a fare da cornice a questo excursus nella cultura contadina, i vari dialetti emiliano-romagnoli che, con il loro retaggio di sapienza popolare, scandiscono i cicli lavorativi e familiari della vita rurale.
Sara Prati e Giorgio Rinaldi, insegnanti modenesi, sono studiosi di storia e tradizioni locali dediti da quarant’anni alla divulgazione della conoscenza della cultura contadina emiliano-romagnola attraverso conferenze, presentazioni, concerti dialettali, seminari. Hanno al loro attivo una trentina di pubblicazioni di storia locale e folclore. Entrambi, in qualità di esperti di dialetto e tradizioni, sono volti noti della celebre trasmissione televisiva “Mo Pensa Te” di TRC Telemodena diretta da Andrea Barbi e, assieme alla giornalista Claudia Rinaldi, gestiscono la seguitissima rivista on-line folclorecontadino.it.

Dalla guerra alla Liberazione nel Modenese – Storia e testimonianze contadine

Sara Prati – Giorgio Rinaldi
Ediz. CDL, di G. Borgatti, Finale E. (MO).

Sara Prati e Giorgio Rinaldi, con il loro consueto stile efficace, piano e lineare ci conducono in un viaggio attraverso la storia di uno dei momenti più drammatici per tutta la nostra comunità. La narrazione delle vicende della guerra e poi della Resistenza è arricchita e integrata da una serie di inusuali testimonianze.
Contadini, persone umili provenienti dall’anima del popolo ci raccontano con schiettezza e semplicità il loro incontro con la guerra. Ne esce un caleidoscopio vario e colorato nel quale il carattere dell’uomo viene messo a nudo nei suoi orrori, ma anche nella sua generosità e nei suoi eroisimi.

Le stagioni della Rezdôra – Ricette a km zero

Sara Prati e Giorgio Rinaldi,
Ediz. CDL, di G. Borgatti, Finale E. (MO).

Sara Prati e Giorgio Rinaldi, promotori del mensile on-line “Folclore Contadino” (www.folclorecontadino.it) ed esperti di tradizioni popolari, hanno compiuto un nuovo viaggio nella memoria, alla riscoperta delle tradizioni gastronomiche della nostra regione, collegandole alla vita, al lavoro e alle produzioni agricole stagionali. Una particolare attenzione è stata riservata agli ingredienti a km zero che oggi, per motivi economici e soprattutto di rispetto dell’ambiente, dobbiamo privilegiare.
Sara Prati e Giorgio Rinaldi, Le stagioni della Rezdôra – Ricette a km zero.
Ediz. CDL, Borgatti, Finale E. (MO) Tel.: 0535.90352; e-mail: borgatticdlsnc@libero.it
Pag.120. Foto a colori. Copert. in brossura. Prezzo: € 22, 00

Vicende Vissute – I contadini si raccontano.  Testimonianze di vita quotidiana, fra storia, tradizione e memoria

Sara Prati e Giorgio Rinaldi,
Ediz. CDL, di G. Borgatti, Finale E. (MO).

È una raccolta di piccoli saggi, legati insieme dallo stesso invisibile filo narrativo, tanto da farne una sorta di straordinario romanzo popolare. Si tratta di storie vere, che gli autori hanno raccolto nell’arco di parecchi decenni e che hanno il pregio di farci rivivere lo spirito del tempo nel quale furono vissute.

C’era una volta l’amore, dall’incontro a una vita insieme – Usanze e Riti; Tradizioni e Ricette.

Sara Prati e Giorgio Rinaldi,
Ediz. CDL, di G. Borgatti, Finale E. (MO).

Con l’aiuto di decine di testimonianze, rivivono le atmosfere di un mondo perduto: la magia dell’amore che si rinnova di generazione in generazione,
la famiglia di una volta, l’infanzia, la ricerca dell’anima gemella, le feste, l’incontro e il fidanzamento, il matrimonio, la nascita dei figli ecc.

L’Almanacco delle feste tradizionali. Natale, Capodanno, Epifania, Carnevale, Pasqua, Sagre e Fiere

L’Almanacco delle feste tradizionali 
Natale, Capodanno, Epifania, Carnevale, Pasqua, Sagre e Fiere
Ediz. CDL, di G. Borgatti, Finale E. (MO)

di Sara Prati e Giorgio Rinaldi

“Questa pubblicazione parla di Natale, Capodanno, Epifanìa, Carnevale, Pasqua, Sagre, Fiere e di tutte le altre feste del passato. Una volta eravamo quasi esclusivamente un popolo di contadini, gente semplice, abituata ad accontentarsi di poco, ma molto disposta a divertirsi in compagnia. In queste pagine ritroviamo il fascino di una vita semplice e corale che il tempo non è riuscito del tutto a cancellare”.

La Rezdôra. Ricordi e Ricette dalle terre d’Emilia e Romagna

Sara Prati e Giorgio Rinaldi

Il lavoro che abbiamo appena dato alle stampe, il nostro ultimo nato, parla di cibo e di alimentazione.
Oggi, in effetti, ce ne sono tante di pubblicazioni riguardanti la cucina. Noi abbiamo cercato di fare qualcosa di diverso, offrendo al lettore momenti di vita contadina con particolare riguardo ai cibi di un tempo, basandoci sulle testimonianze dei nostri nonni, da noi cominciate a raccogliere circa quarant’anni fa.
Coloro che abbiamo intervistato nel corso degli anni ci parlavano spesso di quello che mangiavano, soprattutto durante le interviste di gruppo, quando radunavamo più persone per mettere a confronto le loro esperienze. Tutti ci hanno poi raccontato che solo l’abilità e la fantasia delle donne di casa, le rezdôre, rendevano possibile, nonostante la miseria di allora, la creazione di piatti poveri, ma appetitosi.
Le pagine di questo lavoro, ricche di testimonianze di vita vissuta, riportano tante notizie legate all’alimentazione di una volta e ai prodotti preziosi della terra, che hanno permesso ad intere popolazioni di contadini della pianura e della montagna di sfamarsi. Esse mostrano a noi, donne e uomini di oggi, quelli che erano i giovani protagonisti della vita di ieri. Ci presentano veri e propri spaccati di vita, ora comici, ora drammatici, come è veramente la vita delle persone.
Gli intervistati ricordano poi mangiari più o meno semplici e conosciuti, ma sempre legati al territorio in cui hanno trascorso la loro esistenza.
Alcuni di questi piatti non si cucinano quasi più, altri sono stati più o meno trasformati, perché tutto cambia nella vita.
Abbiamo voluto scrivere quelle storie e farci insegnare quelle ricette e provarle di persona per farle conoscere a quanti avessero voglia di ripeterle.
Tutto quello che riguarda il nostro passato e le nostre radici dovrebbe, secondo noi, non andare perduto, ma consegnato come prezioso patrimonio comune a quelli che verranno dopo di noi. È per questo che scriviamo e che raccontiamo in tutti i modi (anche sul nostro sito www.folclorecontadino.it) la vita dei nostri genitori, dei nostri nonni e dei nostri antenati.

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