La ricetta della torta con i fondi di caffè, dal libro ‘In cucina non si buttava niente’.
Riutilizzare gli avanzi in cucina permette di re-inventare delle ricette in maniera creativa ottimizzando tutto quello che abbiamo in casa. L’idea può essere nuova, o venire dalla tradizione. E’ questo il caso delle ricette contenute nel libro in pieno stile Non sprecare “In cucina non si buttava niente” di Sara Prati e Claudia Rinaldi, che gestiscono il sito Folclore Contadino: un interessante volume che permette di riscoprire ricette dimenticate, sia con avanzi lasciati nelle nostre dispense o frigoriferi (cibo in scadenza, pane raffermo, frutta troppo matura) sia con parti di cibo che i nostri nonni non consideravano scarti da buttare via ma utili ingredienti (gambi, foglie, bucce, semi, scorze, fondi di caffè, “scarti” della centrifuga).
Un ricettario attraverso il quale le due autrici, madre e figlia, di cui vi avevamo già parlato in occasione del loro primo libro “Quando non eravamo spreconi”, recuperano una vecchia impostazione di vita per ridare valore etico al cibo.
RICETTA TORTA AL CAFFE’ SEMPLICE
In particolare, vediamo come riutilizzare i fondi di caffè, con una ricetta che si avvicina molto alla famosa e leggendaria Torta Barozzi che tutte le donne di Vignola (MO) vorrebbero possedere. In realtà, la vera ricetta originale è segreta, antica e tutelata da un marchio registrato e che detiene la pasticceria Gollini di Vignola. Si chiama Torta Barozzi in onore del famoso ingegnere e architetto Vignolese poiché anche il pasticcere Eugenio Gollini, che la inventò nel 1887, si approcciò alla pasticceria con la stessa pazienza ed equilibrio di armonie e gusti di un architetto. Vediamo insieme, passo per passo, come si prepara:
INGREDIENTI
- 200 gr di mandorle avanzate
- 200 gr di zucchero semolato
- 50 gr di burro
- 50 gr di cacao in polvere
- 3 uova
- 100 gr di avanzi di cioccolato fondente
- 1 cucchiaio di latte
- ½ bicchiere di caffè compreso i fondi
PREPARAZIONE
– Mettete le mandorle nel forno, sotto il grill, per alcuni minuti, fino a quando non diventano scure, senza però diventare strinate. Tritatele poi finissime.
In una terrina mescolate rossi d’uovo e zucchero, poi unite le mandorle tritate, il burro sciolto, il cacao in polvere, il mezzo bicchiere di caffè, col suo fondo, e infine gli albumi a neve. Mescolate il tutto delicatamente, poi versate in una tortiera imburrata e cosparsa di pangrattato e infornate a 170° per 25/30 minuti. Per vedere se è cotta, fatte la prova dello stecchino.
Sfornate la torta e fatela raffreddare. Intanto preparate la copertura di cioccolato. In un tegamino, sul fornello, a fiamma bassa, fate sciogliere gli avanzi di cioccolato fondente, tagliato a pezzetti, con un cucchiaio di latte. Stendete subito il cioccolato sciolto ancora tiepido sulla torta ormai fredda, con l’aiuto di una spatola e fate raffreddare la copertura, prima di servire la torta.
LE AUTRICI DEL LIBRO
Sara Prati, bolognese, laureata in Lettere Moderne, ha insegnato per anni e da sempre si interessa al folclore, alla cucina tradizionale e alla storia della sua Regione. Pubblica il suo primo libro sulla Resistenza nel 1975 e continua l’attività di scrittrice assieme al marito Giorgio Rinaldi (tra le loro opere più note vi è “Quando eravamo i ribelli” a cura dell’ANPI di Modena, tradotto in altre lingue e diffuso con successo in molti paesi d’Europa). Da più di quarant’anni, assieme al marito, diffonde le sue conoscenze sulla cultura contadina, il dialetto e la gastronomia regionali con conferenze presso scuole, Comuni, associazioni private e musei in Regione.
Nel 2006 dà vita, assieme al marito e alla figlia Claudia, ad un mensile on line per avvicinare i giovani alla cultura contadina regionale: Folclore contadino. Questo libro è il secondo scritto assieme alla figlia e il diciassettesimo della sua carriera letteraria.
Claudia Rinaldi, modenese, diventa una delle più giovani giornaliste pubbliciste emiliane nel 1992. Collabora per più di dieci anni con Il Resto del Carlino, occupandosi di cronaca e valorizzazione del territorio per la Valle del Panaro. Pubblica suoi articoli su IBC (Istituto Beni Culturali di Bologna), Comunica (Unindustria Servizi di Modena) e Fatti Nostri. Dal 2006 dirige Folclore contadino mensile on line registrato in Tribunale a Modena, che tratta di civiltà contadina, folclore, dialetto e cucina tradizionale. Tra il 2010 e il 2011 si classifica tra i vincitori di tre concorsi letterari banditi da Damster Edizioni e pubblica nel 2015 Quando non eravamo spreconi, Ed. CDL, assieme alla madre Sara Prati.
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