Gennaio segnava l’inizio del nuovo anno ed era rappresentato nei calendari delle cucine contadine come un bambino che sostituiva l’anno vecchio, raffigurato come un vecchierello che si allontanava tristemente.
I contadini trascorrevano le serate nelle stalle riscaldate dal calore degli animali, poiché gennaio era il mese più freddo di tutto l’inverno.
Nelle stalle più grandi venivano invitati i vicini e gli amici e si stava in allegra compagnia, infatti “andēr a vacc”, cioè fare le ore piccole a veglia piaceva a tutti. Qui si raccontavano storie e storielle, si beveva vinello, si giocava a carte, mentre le donne filavano e i bambini ascoltavano incantati i racconti dei favolai. Durante quelle serate d’inverno si consolidavano i rapporti di buon vicinato, di amicizia e spesso nascevano storie d’amore fra i giovani che si incontravano in quelle occasioni. Non per niente le stalle più frequentate dai giovani erano quelle in cui c’erano belle ragazze in età da marito.

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