Rubrica: la ricetta tradizionale del mese di Sara Prati. Una volta, nel mondo contadino, il gelato era in realtà un sorbetto fatto con la saba, uno sciroppo denso e profumato ricavato dal succo di uva, che veniva mescolato con la neve ghiacciata. Il ghiacciolo vero e proprio, invece, è un dolce composto da acqua zuccherata e aromatizzata, contenente anche sciroppo di frutta, congelato attorno a un bastoncino di legno.
Fu inventato per caso da un ragazzino americano, nel 1905. In Italia il ghiacciolo è giunto solo nel secondo dopoguerra, dopo il tramonto del mondo contadino e fu chiamato con diversi nomi. In Emilia-Romagna, ad esempio, dal 1960 in poi fu chiamato BIF dall’ acronimo dei cognomi dei tre fondatori dell’azienda produttrice di Reggio Emilia, invece nel bolognese fu chiamato COF, sempre dall’acronimo dei proprietari.
Ricetta casalinga di ghiacciolo ai lamponi/kiwi o altra frutta che preferite
Ingredienti per 4 ghiaccioli
125 gr di lamponi
100 gr di acqua minerale naturale
40 gr di zucchero semolato
Lavate i lamponi e frullateli fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo. Poi, in un pentolino, fate sciogliere nell’acqua lo zucchero semolato, portando a ebollizione, ma senza farlo bollire.
Fate raffreddare bene lo sciroppo e quando è ben freddo unitevi il frullato di lamponi. Versate il composto negli appositi stampini da ghiacciolo, evitando di riempirli troppo. Chiudete gli stampini col coperchio contenente lo stecco e metteteli nel congelatore per almeno cinque o sei ore. Una volta pronti, per togliere facilmente i ghiaccioli dagli stampini, basterà passarli alcuni secondi sotto l’acqua tiepida.