Nelle comunità agricole dell’Appennino tosco-emiliano, un rito antichissimo, ancor oggi praticato presso molte comunità, era quello del Cantarmaggio. La celebrazione iniziava al tramonto del 30 aprile e si concludeva alla sera del primo maggio. Gruppi di giovani, detti “maggiolanti”, passavano di casa in casa, recando un ramo fiorito e cantando brevi rime inneggianti alla bellezza della primavera e al sentimento d’amore. Questa tradizione, di origine celtica, permetteva ai cantori scapoli di entrare nelle case delle fanciulle in età da marito, per conoscerle. Ciò era molto importante per favorire gli incontri fra giovani, ottenendo, a volte come risultato, anche successivi matrimoni. La nostra redazione ha tenuto conferenze multimediali sulle tradizioni dei Maggi in Italia e in Europa ed è una delle nostre tematiche di studio e ricerca.

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