Il mese di febbraio, oltre ad essere il più corto dell’anno, presentava anche aspetti molto discordanti. Da un lato, per i contadini, rappresentava un periodo di relativo riposo, inoltre le giornate avevano già molte più ore di luce e facevano capire che la primavera era ormai vicina. Molti erano però ancora gli aspetti negativi: la stagione continuava ad essere inclemente e le scorte di cibo cominciavano a scarseggiare. Così il giudizio dato al mese, nel mondo contadino era per lo più negativo. Si diceva infatti “Fevrarátt, curt e maledátt” (febbraio, corto e maledetto).
Proseguivano, intanto per tutto il mese, le veglie nelle stalle e si partecipava alle tante feste del periodo. La più sentita era quella del Carnevale che, con i suoi balli, le sue maschere e i suoi dolci, piaceva sia ai piccoli che ai grandi.