Il mese di luglio è nel nostro calendario il settimo mese dell’anno, dopo la riforma calendariale di Giulio Cesare che fece iniziare l’anno non più a marzo, come in precedenza, ma a gennaio. Nell’antica Roma questo mese venne dedicato a Giulio Cesare, dopo la sua uccisione nel 44 a.C., assumendo il nome di Julius, da cui luglio. Questo mese è caratterizzato dal gran caldo e dalla siccità. Nel mondo contadino, per la conservazione dei cibi, si utilizzava, oltre alla cantina e al pozzo, la “conserva”, un locale interrato o semi interrato in cui, durante l’inverno, era stata immessa neve ben pigiata per durare tutta l’estate, rendendo l’ambiente molto freddo. Ma per quanto riguarda la siccità, allora non si conoscevano i moderni sistemi di irrigazione artificiale, pertanto la pioggia era indispensabile e la si auspicava con preghiere, processioni, invocazioni varie a tanti santi e soprattutto … speranza. Si diceva infatti: S’a piôv par Sant’Ana, l’àcua l’ê ’na màna, se piove per Sant’Anna (26 luglio) l’acqua è una manna. Malgrado tutte queste difficoltà legate al clima, in campagna si lavorava moltissimo, da prima che sorgesse il sole fin dopo il tramonto, cioè da bûr a bûr, da buio a buio, facendo soste solo per bere, mangiare e far riposare gli animali.