Rubrica: Attualità di Claudia Rinaldi.
La UE ha concesso all’Irlanda l’autorizzazione ad indicare in etichetta sulle bottiglie di vino e birra avvertenze terroristiche come “il consumo di alcol provoca malattie del fegato” e “alcol e tumori mortali sono direttamente collegati”. Purtroppo, senza tenere conto della quantità necessaria per incappare in tali pericoli. Il giusto impegno a tutelare la salute dei cittadini non può essere risolto criminalizzando i singoli prodotti, senza tenere conto delle quantità consumate ed è improprio assimilare l’eccessivo consumo di superalcolici tipico dei paesi nordici al consumo moderato e consapevole ai pasti di prodotti di qualità ed a più bassa gradazione come la birra e il vino, che in Italia è diventato l’emblema di uno stile di vita lento. Senza poi contare che si mettono a rischio le esportazioni del nostro vino Made in Italy. Non a caso Italia, Francia, Spagna e altri sei paesi UE hanno espresso pareri contrari considerando la misura una barriera al mercato interno. Secondo la Coldiretti, questo è un attacco diretto all’Italia, principale esportatore di vino e preannuncia battaglia. “Si tratta di difendere un settore del Made in Italy che ha scelto da tempo la strada della qualità con le bottiglie Made in Italy che – sottolinea la Coldiretti – sono destinate per circa il 70% a Docg, Doc e Igt con 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc), 76 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), e 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30% per i vini da tavola. Il consumo pro capite in Italia si attesta sui 33 litri all’anno con una sempre maggiore attenzione alla qualità, alla storia del vino, ai legami con i territori che spingono italiani e stranieri anche alla scoperta di cantine e aziende”.

 

 

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