Ricetta contadina

Tortellini alla bolognese

Tortellini alla bolognese

Rubrica: La ricetta contadina del mese a cura di SARA PRATI. (per 4/5 persone) La ricetta del tortellino che segue è quella tradizionale del tortellino bolognese, depositata, con atto notarile, nel 1974. Esistono tante altre ricette che consentono nel ripieno (al...

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Attualità

2024: ANNO BISESTO, ANNO FUNESTO

2024: ANNO BISESTO, ANNO FUNESTO

Rubrica: Attualità di Claudia Rinaldi. Ogni 4 anni sul calendario spunta un giorno in più nel mese di Febbraio: il 29 Febbraio. Una data che ammalia e spaventa, così come l’anno bisestile che, con il suo giorno extra ogni 4 anni, ha sempre affascinato l’immaginario...

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Cosa Facciamo

Poesia

DIALÈTT (DIALETTO)

DIALÈTT (DIALETTO)

Poesia del poeta dialettale Sauro Roveda (dial. di Carpi) A'm manca stè dialètt svanii in dla fumàna, lèngua cgnusùda ... lèngua futùda che a'n sèint più ciacarèr.  A-m manca stè dialètt Lèngua di mée, ch'la nasiva a l'èlba in del bòchi dì vèc e la muriva in...

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Antichi mestieri

Un antico mestiere: l’impagliatore di sedie.

Un antico mestiere: l’impagliatore di sedie.

Un diffuso mestiere di un tempo era quello dell’impagliatore di sedie, poiché molto spesso nelle case dei contadini, il fondo delle sedie impagliate, con l’uso, si logorava.  A questo punto era richiesta l’opera dell’impagliatore di sedie. Questo artigiano...

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Proverbi contadini

PROVERBIO DI MARZO

PROVERBIO DI MARZO

Mērz marzōt, lóngh al dè come la nōt, marzo “marzotto”, lungo il dì come la notte: il proverbio fa riferimento all’equinozio di  primavera che cade intorno al 21 marzo, quando dì e notte presentano la stessa durata.  

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Tradizioni contadine

I giorni della vecchia (ultimi 3 giorni di Marzo)

I giorni della vecchia (ultimi 3 giorni di Marzo)

I dè imprestē La leggenda dei giorni prestati Nella tradizione contadina, gli ultimi tre giorni di  marzo, spesso dominati dal brutto tempo, venivano chiamati i giorni della vecchia. Secondo un’antica leggenda, la causa del maltempo sarebbe dovuta a una vendetta...

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Bonaria presa in giro in dialetto modenese

T-ê furb damànt un sdàz, sei furbo come un setaccio: ossia sei uno sciocco, perché il setaccio lascia passare il buono (la farina) e trattiene lo scarto; si tratta infatti di una colorita antìfrasi, ossia una frase il cui senso è l'opposto di ciò che significano le...

Simpatico modo di dire sulla nebbia fitta

"A gh-è 'na fumàna acsè fésa,  ch'a s-egh pôl pugēr la bicicláta", c'è una nebbia così fitta che vi si può appoggiare la bicicletta.

Civiltà contadina ed Etimologie

Têża tigēla tagg. Anche in luglio proseguiva la falciatura dell’erba per procurare il foraggio agli animali della stalla e si metteva il fieno nella  têża (fienile), per evitare che si inzuppasse durante un qualche violento e improvviso temporale estivo. Têża...

Chi vôlta la manēla, al vôlta la canēla

“Chi vôlta la manēla, al vôlta la canēla”, chi gira il manipolo (manciata di spighe), detto anche mannello/a, del grano, ruota il mattarello, cioè colui che miete potrà fare pane e pasta, ossia mangiare. Per estensione “Chi lavora, mangia”. “Vultēr la manēla” fa...

Dēr al tabàch dal mòro (dare il tabacco del moro)

Dēr al tabàch dal mòro, dare il tabacco del moro: significa picchiare, darle di santa ragione, battere. L’espressione è presente in molti dialetti settentrionali. “Tabacco del moro” era chiamato un tipo di tabacco, particolarmente forte e robusto, contenuto in una...

Êser in màn al puiàn

Êser in màn al puiàn, essere in mano alle poiane: l’espressione significa trovarsi abbandonato a sé stesso/ - alla propria sorte. La poiana è un tipico rapace delle nostre zone che si ciba di piccole prede o carogne. I nostri nonni avevano alcuni modi di dire legati a...

Avēr la s-ciarlanzàna

Avēr la s-ciarlanzàna/ êsr in s-ciarlanzàna, avere maglie rade, logore; presentare chiazze o lesioni in un tessuto; mostrare un diradamento. Il termine deriva da s-ciarēla, (radezza, diradamento, sfoltimento), a sua volta dal verbo s-ciarîr, schiarire, diradare,...

Avēr la s-ciarlanzàna/ êsr in s-ciarlanzàna

Avēr la s-ciarlanzàna/ êsr in s-ciarlanzàna, avere maglie rade, logore; presentare chiazze o lesioni in un tessuto; mostrare un diradamento. Il termine deriva da s-ciarēla, (radezza, diradamento, sfoltimento), a sua volta dal verbo s-ciarîr, schiarire, diradare,...

Pighêr i tvaiô (Piegare i tovaglioli)

Pighêr i tvaiô, piegare i tovaglioli: morire; andarsene. Nel gergale: raccogliere le proprie cose. Dal libro: "101 Modi di dire in Emilia-Romagna" Ed. Pendragon, autori: proff. Sara Prati e Giorgio Rinaldi Si tratta di un eufemismo un po’ amaro legato a un’immagine...

Ciapēr in castagna (Prendere in castagna)

Prendere in castagna, cioè cogliere qualcuno in errore, deriva dall'antica locuzione italiana cogliere in "marrone". Il termine "marrone" nel latino medioevale significava errore e derivava forse dall'antico germanico. Col passare del tempo si è confuso il "marrone...

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Indovinelli dei nostri nonni

Rebus dialettale

Risolvendo questo rebus dialettale troverete il mio nome. Chi sono e a cosa servo?

Vai alla soluzione…

 

 

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